Quando mi son avvicinata ad alcune tecniche “spirituali” (le nostre abilità son caratteristiche intrinseche dell’essere umano, è un essere multidimensionale con un DNA unico – miscela di più razze aliene – e quando si libera dei limiti attraverso i quali vien ridimensionato può assaporare la propria bellezza ed espansione) era per comprendere e sviluppare al meglio quelle capacità ed energie che già si muovevano ed esprimevano attraverso me.
Non avevo dubbi circa l’esistenza di Esseri di altre dimensioni, e delle realtà non ordinaria, erano lì, li sperimentavo senza meditare o fare alcun viaggio sciamanico.
Quando ho seguito corsi non era per diventare sacerdotessa o guru certificato e ricevere il permesso per esprimere le mie qualità.
Le tecniche apprese son state utili per muovermi in modo sicuro ma prevalentemente son servite come porte per attingere al sapere della mia anima.
Per lungo tempo mi son trascinata un mantra davvero pesante, “non è sicuro essere me”, non perché queste realtà altre mi facessero del male, erano le persone che per vari motivi mi hanno sempre invitato coscientemente o meno ad essere diversa da come sono.
Le interazioni con altri Esseri son iniziate nella mia infanzia. Questo tipo di eventi non rientravano in alcun modo nella visione del mondo condivisa dalla mia famiglia, amici o luoghi nei quali ho vissuto.
Tra i parenti nessuno era aperto a queste possibilità, forse in parte, ma è sempre stata più forte la paura. In questo modo inconsciamente ho appreso che tutto questo “fosse pericoloso”. Quando crescendo ne ho parlato con amici, sembravo un po’ fuori di testa, o aggrappata a fantasie che non hanno a che fare con la realtà.
La società e la cultura son sempre state ben strumentalizzate nell’etichettare tutto questo come follie, superstizione o ignoranza.
La religione ha fatto il resto, demonizzando tutto questo e riassegnando identità di valore diverso a differenti Esseri, della serie “quando proprio non si può più negare l’evidenza dei fatti, facciamoli passare come qualcosa elargito dall’alto, in via del tutto eccezionale, quasi non fossimo degni di partecipare a tanta bellezza”.
Così mantengono acceso il fuoco della divisione, tra chi ha il dono e deve rigar dritto per mantenerlo e chi no.
La realtà invece è assai più variegata e le abilità dell’essere umano son molte più di quante veniamo condizionati a credere come possibili.
(Emisfero destro ed emisfero sinistro del cervello possono viaggiare a braccetto senza essere in guerra)
Per quanto riguarda me, zero supporto dagli amici, perché quando sembrava esserci, era comunque condizionato.
Durante l’adolescenza finché si trattava di far la radiografia per eventuali incontri galanti andava bene, anzi la chiamavamo la circiografia (la radiografia di Circe) ma quando si trattava di starmi accanto in quei momenti in cui io avrei voluto un supporto, questo non c’era.
Semplicemente dire credo in te, nelle tue qualità, nella splendida persona che sei, sarebbe bastato. Sarebbe stato bellissimo, invece no, non è successo, in età adulta sicuramente molto meglio con persone straniere, mi riferisco provenienti da terre oltremanica o comunque anglofone, qui no.
Erano presenze condizionate dai loro limiti che pensavano dovessi assumere in termini di esperienze, profondità emotive o di consapevolezza. La cosa assurda è che lo dicevano. Quindi man mano che lavoravo su di me, ho imparato a scegliere con cura le persone da far entrare nella mia vita, soprattutto nella mia cerchia più ristretta.
Tutto quanto ho vissuto, ha reso possibile per me riabbracciare la vera me.
Mi rivolgo a chi si trova in una situazione simile posso dirti che ti capisco. Ricordati di non abbandonare te e la tua capacità di provare emozioni. Nel tempo scoprirai che veramente tutto ha un senso, sembra una frase fatta da ascoltare, specialmente nei momenti nei momenti difficili. Può apparire fredda e distaccata rispetto alla gamma di emozioni ed eventi che stai attraversando, ma troverai il tuo filo conduttore. Non arrenderti. Io ci sono.
Tutto quella capacità di sentire è la porta tra i mondi, interiori ed esteriori.
Devo dire che queste dinamiche erano particolarmente evidenti in cerchi femminili o comunque ambienti o amicizie “spirituali”.
Chiaro, la mia condivisione non era in alcun modo pensata o intesa a irritare le persone e a suscitare voci meschine, stavo esprimendo la mia verità, e più quelle persone negavano la loro verità, più le loro risposte erano distorte. Il mio mantra ingombrante era nato in giovane età a causa di situazioni così. A volte neanche parlavo ma le reazioni c’erano comunque.
La scelta che si è presentata è stata mi uniformo e mi perdo pur di aver qualcuno vicino o scelgo me?
Quello che fa la differenza in ogni situazione è scegliere noi stessi, da lì parte tutto, anche un interagire differente più profondo e unico con le altre dimensioni.
Qualcuno tra noi è qui per essere un apripista, mentre altri cambieranno solo per uniformarsi alla maggioranza.
Entrambe le forze son necessarie.
Allora non comprendevo che in quello sfidare inconsapevolmente i canoni fosse nascosto il proposito della mia anima.
Mi son lasciata fagocitare anche io dall’idea di dover “servir gli altri”.
È avvenuto in modo naturale. Non ti accorgi di essere imbrigliata nelle credenze. Il mio pensiero è stato passaggio naturale, se son nata così e alcune capacità son già attive, significa che posso aiutare gli altri a ritrovare la loro connessione. Considerando che io posso anche sintonizzarmi con loro, i loro vissuti e guide, va da sé che quella sia la mia chiamata più alta alla quale aspirare, quindi ciò che vuole l’anima. Ero abituata ad agire mettendo al primo posto quello che ci si aspettava da me, date le mie capacità, perché gli altri non erano come, era un mio dovere.
Attenzione non sto dicendo che dobbiamo fregarcene degli altri. Ci son però dei ganci, credenze limitanti, specialmente in ambito spirituale per essere annoverati nel team “i buoni”, ai quali è importante prestare attenzione e dei quali liberarsene.
È stato necessario un cambiamento radicale perché come mi ha spiegato la mia Guida e mentore Alieno ho trasformato gli altri nel capufficio.
Noi siamo al servizio quando esprimiamo il nostro Essere autentico e lo viviamo sempre, anche senza persone, pubblico e follower presenti.
Siamo al servizio dell’Universo e della Terra quando abbracciamo l’interezza del nostro essere e ne onoriamo le peculiarità
Quando incarniamo chi siamo veramente, automaticamente trasmettiamo una frequenza unica, libera, che è la nostra, le persone che la incontrano possono essere ispirate oppure no. Questa è una loro scelta, della quale noi non siamo responsabili, anche se vediamo e percepiamo dentro di loro l’Essere magnifico che chiede di vivere mentre viene tenuto in un recinto. Dispiace, ma è la loro storia e le tempistiche di un eventuale risveglio dipendono dalla loro anima.
Se non amiamo noi stessi indipendentemente dagli altri come possiamo essere amore?
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