Questione di presenza
Nel mio mondo fatto di possibilità, futuro e presente si mescolavano in un unico tempo che per quel che ho sempre compreso viaggia come in una sorta di spirale.
Negli anni son arrivati messaggi o conferme di eventi che sarebbero accaduti in età adulta e questo è il modo in cui la mia mente funziona quando io son connessa a chi sono, la mia anima, il mio essere.
Potremmo dire quando la mente diventa strumento di supporto, invece di utilizzare ciò che è stato per creare il futuro, si apre alla meraviglia qui, in questa realtà, vissuta con tutto il corpo (probabilmente è questa la nuova Terra, no?)
Sapere che il mio senso del tempo, non è lineare, è tutto presente semplicemente piazzato su livelli differenti mi porta gioia. Sento che si accende una emozione sfavillante.
Praticamente alcuni elementi del mio immediato futuro li ho anche sperimentati nel mio passato.
Questo nutre me. Imparare a riconoscere ciò che ci nutre è importante. Lo abbracci, ci fai caso, provi soddisfazione, diventa il tuo obbiettivo e ti abbandoni a chi sei.
Da bambina percepivo la presenza di alcuni Esseri non più incarnati, c’erano le mie Guide e quegli Esseri che provengono da altri mondi e/o dimensioni.
Per me erano lì nella stanza e sembravano muoversi su strati differenti. Qualcuno sembrava avere una maggior densità o consistenza fisica.
Alcuni mi spaventavano, meglio avevo paura di alcuni, qualcuno di fastidioso c’era, ma l’interpretazione degli eventi soprattutto quelli più difficoltosi da digerire era comunque velata da schemi e credenze umane, nella quale sei inserito, non parlo solo di famiglia, ma di una sorta di inquinamento mentale.
Negli anni ho imparato a creare un mio ordine gerarchico mentale, per non sentire tutto contemporaneamente, ma mai leggi assolute.
Da adulta poi,con la mia Guida e mentore alieno, ho avuto la possibilità di tornare dalla me bambina all’epoca in cui percepivo e vedevo questi esseri.
Ho potuto rendermi conto che tra gli Esseri che allora vedevo (dai 3 ai 7/9 anni nel caso specifico) ero presente anche io, perché il mio maestro mi aveva riportato lì nella mia versione adulta.
Vedevo me bambina che parlavo con queste presenze. Fra l’altro una volta lì ho tirato un po loro’ le orecchie dicendo, va bene che può sentire, va bene che sto imparando ma andateci piano, no??!.
Mi fa sorridere questa cosa, capisco le mie buone intenzioni, ma era utile avvenisse tutto esattamente come è avvenuto.
Questo viaggio a ritroso è avvenuto anche altre volte, tornando ad osservare come presenza totalmente esterna altri eventi, dove insieme ad altri Esseri ero apparsa alla me di un determinato periodo nel corso di una visione.
Per questo motivo son una grande estimatrice del lavoro su di sé, sulla propria consapevolezza anche nelle intenzioni oltre che interazioni.
Tendenzialmente posso dire che quando noi insieme ad altre guide appariamo a noi stessi non veniamo riconosciuti a causa della differenza di frequenza nella quale siamo.
I volti che ci appaiono pescano immagini che hanno una risonanza con il nostro chakra del cuore, e ci sentiamo figlie o figli di quell’essere.
La sensazione per una frazione di secondo è quella materna.
Se perdura stiamo proiettando irrisolti.
La presenza appare reale, e totalmente amorevole nei nostri confronti, ma se con la mente torniamo all’evento in questione, teniamo il focus sull’evento e chiediamo al corpo di ricordare e facciamo una scansione dello spazio, sentiamo che la presenza è nel nostro cuore.
Non è fisicamente presente come altra nella stanza.
Per quello importante creare dei meccanismi che permettano il più possibile di verificare cosa sta avvenendo.
È meraviglioso, a volte possono apparire come figure mistiche o altri Esseri ma riusciamo a sentire che esiste un ponte, una connessione a livello del chakra del cuore.
Non è meno valida o meno risanatrice rispetto alla manifestazione di qualche altro tipo di coscienza, anzi è lì tutta da scoprire e vivere.
Tutto questo non solo accresce la consapevolezza personale ma radica l’esperienza nella realtà ordinaria.
Diversamente quando incontriamo un Essere altro da noi (divinità, coscienza ecc) facendo la scansione dell’ambiente con tutti i nostri sensi , come se usassimo un sonar, ci accorgiamo che per quanto l’Essere esista in densità non visibile ai nostri occhi, occupa uno spazio fisico, e non siamo noi in altre dimensioni.
Altra spia, a volte anche gli oggetti nella stanza emettono una vibrazione, un suono che riflette questa presenza. Ci son dei segnali nella realtà.
Il messaggio e o la presenza in qualche modo “sfidano” la nostra zona di comfort .
Son eventi che invitano a porci domande, porci domande differenti, abbracciare prospettive inusuali per i nostri soliti percorsi, mai coercitivi, mai punitivi e spingono a trovare la nostra verità più autentica, per evolvere.
Per quanto riguarda relazioni più strette con questi Esseri, potrebbe esistere una consapevolezza di esserne figli o una sorta di estensione. Un invito a incarnare quei tratti già presenti in noi nel modo più autentico e ispirato dall’anima (non creare un supposto clone, o atteggiandosi in modi distorti). Si tratta di onorare frequenze attraverso la nostra vita incarnandone il valore.
Affronterò il discorso in un altro articolo, esclusivamente dedicato.
Neutralità, apertura a nuove possibilità, espansione, e confini sani
Pian piano il portale si apre
Leave a Reply