Avevo gli occhi chiusi, stavo meditando con i miei cristalli, ero in uno spazio sacro, improvvisamente mi arrivò una immagine mentale di un Essere. L’aspetto mi metteva a disagio, uno scheletro con un cranio allungato.
Ho respirato e ho ritrovato il mio equilibrio. Pensavo che l’Essere fosse un Antenato, dato che vedevo le sue ossa nude, un Antenato molto lontano, comunque quel teschio stava turbando la mia mente oltre ogni misura.
Stavo invocando protezione, ma i miei pensieri presero il sopravvento, così chiusi la meditazione. Tuttavia, l’Essere era ancora lì, potevo percepire la sua presenza nella mia stanza. Quando si è avvicinato, mi sono resa conto di essere calma. È strano il modo in cui ci identifichiamo con i pensieri, senza prestare attenzione al resto del corpo. Più mi rilassavo e più l’aspetto dell’essere diventava confortevole. La forma si è trasformata in colori e poi i colori si sono trasformati in calore e serenità.
Era chiaro che avevo etichettato il suo aspetto, giudicando quell’Essere secondo le categorie umane: qualcosa di piacevole da guardare significa “buono”, al contrario ciò che è non confortevole, o non umano, deve essere “cattivo”. Era tutto il giorno che la mia mente cercava di trovare una quadra sui diversi esseri stellari e sul modo in cui vengono etichettati, e io ho fatto lo stesso.
Mentre mi parlava, i ricordi affiorarono dal profondo e altre immagini mi balenarono davanti agli occhi, e lo riconobbi come uno dei miei antenati provenienti dalle stelle. Si stava creando in me l’idea che il nostro albero della vita sia composto da specie diverse, che sono livelli di coscienza che vengono sbloccati in un determinato momento.
Mi sono sentita totalmente avvolta dall’amore e, poco prima che la nostra interazione terminasse, ho visto quell’Essere avvicinarsi a una luce proveniente da un oggetto semitrasparente e poi muoversi lentamente verso la profondità del cosmo. Ricordo di avergli chiesto di aspettare, non volevo che se ne andasse. Mi ha salutato e, prima di scomparire, ho sentito riecheggiare dentro di me queste parole: “Chi è giusto? Cosa è sbagliato? Siamo infinite espressioni di infinite possibilità di un Essere nella sua totalità”.
Queste parole sono state un dono prezioso e descrivono esattamente ciò che il divino è per me. Tutti gli Esseri che esistono nel nostro mondo e negli altri, qualunque sia la loro forma.
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